L'ho riletto ieri dopo che su un blog ho visto il paragone dell'attacco alle torri gemelle ad una sconfitta militare dell'America.
Mi riconosco interamente in quell'articolo, in particolare:
"...Preferisco parlare dell'invulnerabilità che tanti, in Europa, attribuivano all'America. Invulnerabilità? Ma come invulnerabilità?!? Più una società è democratica e aperta, più è esposta al terrorismo. Più un paese è libero, non governato da un regime poliziesco, più subisce o rischia i dirottamenti o i massacri che sono avvenuti per tanti anni in Italia in Germania e in altre regioni d' Europa. E che ora avvengono, ingigantiti, in America. Non per nulla i paesi non democratici, governati da un regime poliziesco, hanno sempre ospitato e finanziato e aiutano i terroristi. L' Unione Sovietica, i paesi satelliti dell' Unione Sovietica e la Cina Popolare, ad esempio. La Libia di Gheddafi, l'Iraq, l'Iran, la Siria, il Libano arafattiano, lo stesso Egitto, la stessa Arabia Saudita di cui Usama Bin Laden è suddito, lo stesso Pakistan, ovviamente l' Afghanistan, e tutte le regioni musulmane dell' Africa. Negli aeroporti e sugli aerei di quei paesi io mi sono sempre sentita sicura. Serena come un neonato che dorme. L' unica cosa che temevo era essere arrestata perché scrivevo male dei terroristi. Negli aeroporti e sugli aerei europei, invece, mi sono sempre sentita nervosetta. Negli aeroporti e sugli aerei americani, addirittura nervosa. E a New York, due volte nervosa. (A Washington, no. Devo ammetterlo. L' aereo sul Pentagono non me lo aspettavo davvero). A mio giudizio, insomma, non è mai stato un problema di «se»: è sempre stato un problema di «quando». Perché credi che martedì mattina il mio subconscio abbia avvertito quella inquietudine, quella sensazione di pericolo? Perché credi che contrariamente alle mie abitudini abbia acceso il televisore? Perché credi che fra le tre domande che mi ponevo mentre la prima torre bruciava e l' audio non funzionava, ci fosse quella sull' attentato? E perché credi che appena apparso il secondo aereo abbia capito? Poiché l' America è il Paese più forte del mondo, il più ricco, il più potente, il più moderno, ci sono cascati quasi tutti in quel tranello. Gli americani stessi, a volte. Ma la vulnerabilità dell' America nasce proprio dalla sua forza, dalla sua ricchezza, dalla sua potenza, dalla sua modernità. La solita storia del cane che si mangia la coda. Nasce anche dalla sua essenza multi-etnica, dalla sua liberalità, dal suo rispetto per i cittadini e per gli ospiti....."
- Voster semper Voster
Quell'articolo era molto ben scritto. Eppure tanti in Italia la consideravano (e ancora la considerano) una che aveva perso il cervello. Tu mi sai spiegare perche' questo antiamericanismo a palla?
RispondiEliminaIo non sono una che difende l'America a priori, ma neanche la attacca a priori o per partito preso. E sono estremamente infastidita dal "damned if you do, damned if you don't" che viene applicato a questo paese. Se gli USA intervengono in conflitti al di fuori dei loro confini sono invasori (sempre e comunque), e se non intervengono tutti si lamentano che non fanno niente per risolvere la situazione.
Lo trovo assolutamente irrazionale e illogico.
E dire che 9/11 era colpa degli americani stessi e' una delle piu' grosse balle che io abbia mai sentito.
Scusa lo sfogo, ma ogni tanto ci vuole!
Nat
RispondiEliminaL'America ha distrutto il sogno ad una generazione, Il comunismo.
E non riescono a perdonargliela.
Pensa che ad un mio commento sull'articolo di Digito uno si e' pure permesso di dare una giustificazione del tipo 'L'America se l'e' meritato".
Io amo questo paese.
Nat quali scuse per lo sfogo!?:-)
"L'America se l'e' meritato" purtroppo l'ho sentito anch'io, e piu' di una volta.
RispondiEliminaComunque l'America non ha distrutto il sogno del comunismo - il comunismo per la sua stessa natura si e' autodistrutto. Ma, ovviamente chi ci sta dentro e chi e' accecato dalla lealta' ad una ideologia non lo puo' vedere.
Io questo paese lo amo quanto posso amare un paese. Ci sono cose che mi piacciono e cose che non mi piacciono. Come ci sono cose che mi piacciono e cose che non mi piacciono dell'Italia.
Quello che non mi piace da nessuna parte e' voler vedere sempre e tutto quello che e' "americano" come negativo (e si puo' sostituire con qualsiasi altro paese, "sovietico", "cinese", "koreano" etc).. e purtroppo vedo sempre di piu' fra gli Italiani molto di questo atteggiamento che e' solo e puramente "anti".
E dire che,come scrisse la Fallaci, se non fosse stato per gli americani noi adesso avremmo parlato tedesco... (gente di memoria corta)