giovedì 25 dicembre 2008

E' Natale

Non siamo credenti in famiglia. Facciamo parte della generazione che considerava figo essere anti clericale. Il Natale e' sempre stato un rito in cui ci si trovava con tutta la famiglia (molto allargata spesso) per stare insieme. E' il nostro secondo Natale in America, l'abbiamo passato (e lo stiamo passando ) con gli amici.
Ha un sapore diverso, ma non e' spiacevole. La viglia di Natale l'abbiamo passata a casa di Mike. Subito dopo il brindisi, prima di inziare la cena, Mike chiede a ciascuno dei commensali di condividere un ricordo speciale legato al Natale. Un amico come il Mike se non esistesse bisognerebbe inventarlo.
Condivido con voi il mio ricordo speciale:
Mio padre lavorava in un'azienda, la Italtel di Milano, che ogni anno donava a ciscuno dei figli dei dipendenti un regalo per Natale. Per me Babbo Natale per anni e' stato Babbo Italtel. A Babbo Italtel non si scriveva una lettera ma era lui che si preoccupava 15 giorni prima di Natale di inviare il catalogo dei doni da cui scegliere il balocco. Poi un anno l'Italtel entro' in una crisi severa che ebbe come primo effetto la morte di Babbo Italtel. Niente piu' balocchi a Natale per i figli delle maestranze.
Si dice che il primo dispiacere di un bambino nella vita sia quando scopre che Babbo Natale non esiste. Il mio primo dispiacere fu invece dovuto ad una contrazione delle vendite di apparati di telecomunicazioni.
Buone Feste dovunque voi siate e ricercate la felicita', e' l'unica cosa che conta davvero.

3 commenti:

  1. AUGURI EMIGRANTE!
    sai, la cosa che haiscritto è simile anche ad un mio ricordo natalizio: mio padre lavorava alla Ferrero (sì, lo ammetto, sono stato un bimbo felice, cicciottello ma amato e ricercato da tutti gli amici...) e per i figli dei dipendenti c'era l'agognata Befana della ferrero, ma solo fino a 12 anni.
    Quindi la mia entrata nel mondo dei teen-agers ha coinciso con la fine dei doni...sigh!

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  2. Anch’io sono un ex italtel, entrato vent’anni fa, anche se nel settore installazione e collaudo.
    Posso dire che nel 1999 eravamo in tutto 15000 persone, solo 4 anni dopo siamo finiti in maggioranza in mezzo alla strada, per una deliberata scelta di Telecom che dal punto di vista industriale ha trasformato Italtel in una software house che lavora con Cisco (persino il sito web è solo in inglese!).
    Persino il sindacato si è comportato in modo quantomeno ambiguo, prima sostenendo che la Tecnosistemi (ex italtel sistemi) era una società solida, poi dopo la sua chiusura che la Sirti avrebbe rilevato le commesse ed 800 dipendenti (ne ha assunti 150) quindi scricandoci ad Italia lavoro che allo stato non ha ricollocato nessuno.
    Non potevano licenziarci tutti nel 1999 senza prenderci per il culo?
    Avremmo evitato dieci anni di vita buttata, per una scelta criminale di telecom italia, dopo, almeno per me, dieci anni di giovinezza buttata per le centrali Telecom.
    Telecom italia, ma vaffanculo!

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  3. Mario,
    una volta che mi va la scrivo al storiaccia di Italtel e di un candidato Premier che venne a Castelletto a dirci che noi ricercatori Italtel eravamo una risorsa per l'Italia.
    salvo poi regalarci ai tedeschi.
    E' uan storia che qualcuno deve prima o poi scrivere.

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