sabato 12 febbraio 2011

Ci', ha iuto a Venezia?

Poi capita a volte che tu sia intento ad essere serio e professionale, a spiegare in dettaglio, ad articolare ed illustrare.  Ed ad usare paroloni di gran moda  (tipo "olistico") .
Ed alla fine  quando chiedi se ci sono domande, osservi  un tizio piccino  e segaligno  e con l'occhio cattivo che ti ricorda Sammy Davis Jr.,  alzarsi dalla sedia e domandarti:
<<Ci', ha iuto a Venezia?>> (*)
Al che ti rimetti a rispiegare, a fornire maggiori dettagli sul contesto, ad usare  termini diversi ed abbozzare pure un disegno sulla lavagna.
Ma il tizio mingherlino  e che ormai hai deciso assomigli a Bafometto -  la divinita' dei templari,  insiste e non da' tregua:
<<Si', ma Ci'  ha iuto a Venezia?>>
E tu ci riprovi, usando questa volta metafore ardite con mele, pere e carciofi.
Ti sembra quasi per un istante di veder comparire la luce della comprensione nei suoi occhi cattivi, ma quando si alza per l'ennesima volta e ti chiede:
<Si', ma Ci' ha iuto a Venezia?>>
Sei tentato di chiamare la security e chiedere di acciuffare e buttare in oceano il segaligno. Poi pero' decidi di arrenderti per una volta, squadri per qualche secondo Bafometto e con tutta la calma di cui sei capace rispondi con un:
<<No, non sono andato a Venezia>>.
A volte occorre accettare la sconfitta contro i limiti umani.
Voster semper Voster

(*) Letteralmente << Ciccio, sei andato a Venezia?>>  e' la petulante domanda preferita da mio padre per rappresentare una richiesta  assolutamente fuori contesto e di chi non ha capito una fava della discussione.

2 commenti:

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