venerdì 9 luglio 2010

Rivolta, ma solo per fregarsi le scarpe da tennis

Ieri alle 4 del pomeriggio ora di Los Angeles e' stato letto il verdetto sul caso del poliziotto che nel Gennaio del 2009 sparo' nella schiena ad un gangester di colore disarmato; omicidio non volontario aggravato dall'uso di un'arma da fuoco. In Agosto si sapra' la pena che il giudice comminera' all'imputato (per questo reato si va dai 7 ai 14 anni di galera). Essendo la California uno stato morbido con i delinquenti, e soprattutto indebitatissimo, il massimo della pena che scontera' realmente sara' al massimo il 40% del totale.
Pochi minuti dopo il verdetto, i canali locali delle News locali mostravano traffico intenso sul Bay Bridge in uscita da San Francisco ed un anomalo affollamento della Bart. In pratica chiunque dovesse passare da Oakland per tornare a casa si stava precipitando sulla via del ritorno, temendo rivolte razziali. Naturalmente anche l'Emigrante si recava verso casetta sua, e fu tentato di sfoggiare la proverbiale disciplina italica per le code, e mettersi a sventolare una bandiera bianca di emergenza in modo da gabbare la fila sul Bay Bridge degli ordinati americani. In realta' la rivolta razziale c'e' stata, ma di squadracce di autonomi (Black Blocks) di bianchi che hanno approfittato della tensione per sfondare qualche vetrina. L'unica protesta a base razziale si e' avuta in un negozio di Footlockers in centro di Oakland, dove gruppi di negri inferociti hanno sfondato le vetrine al grido "fottiamoci le Nike, Nike gratis per tutti".
Vedete? In una societa' cosi' consumistica manco le rivolte razziali vengono bene.
Voster semper Voster
CheSeDeveRazziareRazziaTiffany Emigrante

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