lunedì 24 ottobre 2011

Italo dalla Virginia

Alcuni giorni fa ho chiesto a tre lettori di questo blog di rivelarsi. Il primo a rispondere all'appello e' Italo, un Ingegnere italiano originario di Isernia,  che da qualche tempo vive a Charlottesville per studio, nella contea di Albemarle -VirginiaA. He accettato di rispondere ad alcune domande, le cui risposte condivido con voi:
Italo, quanti anni hai ?
Fammi fare due conti... 27 
 
Dove sei nato e  vissuto? 
 Sono nato e cresciuto ad Isernia in Molise. Ho vissuto anche a L'Aquila per studio ed ad Avezzano per lavoro
Che hai studiato, e dove?
Ingegneria informatica-automatica all'università dell'Aquila. Triennale e specialistica.  
 
Da quanto sei in America? Come ci sei finito qui' ?  Come hai ottenuto il visto
A fine ottobre fanno 3 mesi.
Poichè volevo studiare per un PhD ed avevo il sogno americano ho deciso di fare domanda alle università americane (che tra l'altro fanno ricerca di alta qualità). La migliore università a cui ho fatto domanda mi ha accettato e mi ha fatto un'offerta che non potevo rifiutare... ecco perchè sono qui a Charlottesville.
Il visto che ho è l'F-1 per studenti... l'università mi ha mandato le carte, io le ho portate in ambasciata ed il giorno dopo il visto era pronto
 
Come mai in Virginia? E Come ci vive un italiano li'?  ...
Perchè la University of Virginia mi ha accettato :)
Qui si vive bene. Come studente ho diritto alla palestra, alla piscina... ci sono 3 o 4 centri sportivi sparsi per la citta'. Il centro di Charlottesville e' una bella area, ma la periferia... lasciamo stare. L'unica cosa che mi sorprende qui e' che e' una cittadina di 45 mila abitanti ed ogni tanto senti che qualcuno viene derubato o ucciso di notte. 
 
Che c'e' da vedere in Virginia, a parte la Capitale?
Non posso ancora rispondere a questa domanda... qui in Charlottesville c'è la casa di Thomas Jefferson, il fondatore dell'università in cui mi trovo.
Williamsburg è da visitare! Ci sono i fantasmi. 
 
Come sei capitato sul mio blog? 
Sono finito nel tuo blog perchè cercavo lavoro in america... è una cosa che ho iniziato a fare appena finito con le domande alle università :-) 
 
Una domanda che hai sull'Emigrante o su uno dei post del blog?
SI!
In quale compagnia lavori??? E, se posso una domanda in più, che lavoro fai esattamente?
Ed anche: la tua compagnia è interessata ai cyber physical systems? :)

Emigrante: Non posso rivelarti in pubblico l'azienda per cui lavoro, ma e' una grande  multinazionale (80 mila dipendenti e piu' ) che si occupa di Telecomunicazioni. Io dirigo un paio di funzioni del marketing (Field and Technical Marketing per la precisione). La mia compagnia e' piu' focalizzata sulle comunicazioni decisamente


Hai qualcosa da aggiungere che vorresti comunicare ai lettori del blog ?
 Sono rimasto sorpreso dal livello di educazione che c'è qui e da come viene fatta. In senso negativo-ish. I corsi che seguo, per esempio (qui gli studenti di phd devono frequentare un certo numero di corsi), sono di 3 ore a settimana. Sono fatti in velocità e non ti danno il tempo di digerire gli argomenti... ma forse il problema è mio, perchè non sono ancora abituato a questa vita (e 3 mesi o 6 non basteranno!).
Però, d'altro canto, se vai da un professore della facoltà di Ingegneria a L'Aquila lui/lei è capace di farti la dimostrazione matematica di molti teoremi, indipendentemente dalla sua area di ricerca o insegnamento. Dubito che i miei professori abbiano questo bagaglio teorico alle spalle. E' ovvio che più sei immerso in una certa area, meglio fai in termini di ricerca, ma senza avere la teoria in altre aree... è difficile affrontare problemi multidisciplinari e devi rivolgerti a qualcun altro... Non a caso in tutte le conferenze/workshops/journals nel campo del control theory quasi metà dei membri in commissione sono italiani. In questo campo quello che conta è la teoria in matematica, geometria, teoria dei segnali, elettronica... tutti fondamentali per l'applicazione pratica.
In conclusione: sì, ho il sogno americano, ma mi spezza il cuore vedere la differenza in termini di finanziamento tra qui e L'Italia. Se il nostro paese avesse accesso ad una simile quantità di fondi saremmo capaci di fare
la migliorericercadel mondo... Ammesso che nessuno se li magna. . Scusa lo sfogo :). Sono solo un altro italiano che si lamenta. La gente deve sapere però!

In bocca al lupo Italo!
Voster semper Voster

3 commenti:

  1. Mi sento di dire qualcosa in merito alle osservazioni di Italo sul PhD.
    Può anche essere indubbia la preparazione accademica di molti proff italiani, ma sicuramente (lo dico per esperienza diretta e non) un PhD negli USA preso in un posto random mediamente forma molto di più di uno preso in un posto random in Italia, dove i dottorandi mandano spesso "avanti la baracca" ma sono anche lasciati (troppo) a se stessi. E spesso i corsi da seguire (ove vi siano) sono ipercondensati in poche ore, a prescindere dalla loro complessità.

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  2. Ogni studente/professore parla per se. E' impossibile fare di tutta l'erba un fascio, di prof italiani che non sanno la teoria di quello che insegnano ne conosco almeno 10 in Università Italiane "prestigiose", così come consoco alcuni ( purtroppo pochi ) veramente preparati. E' così ovunque, anche negli USA, idem per gli studenti.

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  3. leggere di un anonimo che scrive di università italiane prestigiose ed anonime in cui ci sono almeno 10 anonimi prof che non sanno la teoria riguardante materie anonime lo trovo meraviglioso...come dire che ognuno può dire quel che cavolo gli pare prescindendo bellamente dalle realtà delle cose :]

    un anonimo

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