giovedì 13 novembre 2008

La sanita' in America

Oggi ho un appuntamento con uno specialista per un controllo all'orecchio. Fatemi gli scongiuri, un emigrante sordo scrive anche peggio sul blog.
Vale la pena di ritornare su come funziona la tanto criticata copertura sanitaria americana.
La mia azienda mi passa l'assicurazione a cui contribuisco per (soli) 90 dollari al mese . Include le cure mediche, un contributo per le medicine, il dentista ed eventualmente un paio di occhiali da vista l'anno per me e la famiglia. Per le medicine posso spendere di tasca al massimo 150 dollari all'anno, il resto ce lo mette l'assicurazione. Ci sono due possibili tipi di assicurazioni che posso sottoscrivere la HMO o la PPO. La prima ti fa scegliere i medici nella lista fornita dall'assicurazione mentre la seconda ti consente di andare da qualsiasi medico. Se opti per la HMO paghi a visita (medico di base o specialista) 15 dollari e fino a 100 dollari se ti rechi al pronto soccorso.
Con la PPO il contributo da pagare e' piu' elevato ed e' del 25% della parcella del medico. Con la mia assicurazione posso andare in qualsiasi ospedale in America . Per completezza va detto che in America gli ospedali sono tutti privati. Io in Italia il dentista e gli occhiali li dovevo pagare di tasca mia ed il servizio che ricevevo negli ospedali pubblici era scadente.

7 commenti:

  1. Complimenti! Mi sembra che sei sistemato piuttosto bene. Non voglio criticare la sanita' in America (ho avuto due bambini qui e sono stata soddisfattissima di come sono stata trattata durante tutte e due le esperienze), ma non tutti hanno una situazione come la tua.
    Mio marito fino a 3 mesi fa aveva l'assicurazione tramite il suo lavoro, piuttosto buona. Per aggiungere, pero', me e i bambini sarebbe stata una cifra esorbitante. Cosi' abbiamo fatto una polizza familiare a mio nome. $210 circa al mese, con un deductible (la franchigia) di $2500. E senza copertura per la gravidanza (la seconda gravidanza e parto li ho dovuti pagare di tasca mia). Non e' proprio ideale. Alla fine dei conti ci protegge solo in caso di cose grosse con lunghe permanenze ospedaliere. Per il resto, le normali visite che capitano con bambini che si prendono qualche malanno (oppure il braccio rotto di mia figlia qualche mese fa) viene tutto pagato di tasca nostra.
    E ci fa anche pensare due volte prima di affacciarsi all'ufficio del dottore. Per esempio, un mesetto fa il mio piccolino si e' infilato una perlina nel naso -- ho provato in tutti i modi a togliergliela e anche se lui starnutiva diverse volte non c'era verso. L'ho portato dal pediatra che con un piccolo attrezzino a uncino glielo ha tolto nel giro di 5 secondi - e non scherzo, non saranno stati piu' di 5. Il conto? $135. Questo mi fa considerare due volte se andare o no dal dottore.. purtroppo. Pero' devo dire che - come accennavo prima - sono sempre stata trattata benissimo.. cosa che non posso dire dei dottori in Italia (ho avuto persino uno che una delle rare volte che sono andata da lui malata, mi ha detto "Allora? Che ti si da? " "E che ne so, e' lei il dottore!").. ma una via di mezzo, no??

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  2. Nat,
    so di essere un privilegiato. Ma lo ero anche in Italia e non ricevevo lo stesso trattamento. Sono d'accordo con te, forse tra l'Italia del tutto statale e l'America del tutto privato ed in mano alle assicurazioni ci deve essere una via di mezzo.

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  3. Emigrante,
    anche io sono stracopertissimo dalla mia azienda internettara qui nella Bay Area (l'azienda ippsilon di Santa Clara per capirsi). Ma sai meglio di me lo standard di vita di San Francisco e' uno dei piu' alti d'America.
    Ho vissuto per 8 mesi a Los Angeles. Credimi e' tutta un'altra storia. Ho avuto spesso le lacrime agli occhi per la situazione sanitaria di alcune persone. Sono dovuto andare a un pronto soccorso a LA, e non e' stato bello vedere dei poverini malati rifiutati perche' non avevano una carta di credito.
    Viva l'America, ma moderaramente.
    Viva l'Italia, altrettanto moderatamente.

    'Se fossi ricco vorrei essere americano, se fossi povero italiano.'

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  4. Marco
    grazie per il tuo commento. Per me l'America non e' perfetta, ma e' il posto che ho scelto dove vivere.
    Sono d'accordo con te, se fossi povero non vivrei qui.
    Ma a parita' di lavoro (e di responsabilita') qui ricevo infinitamente di piu'.
    Restiamo in contatto Marco, sei iscritto a qualche associazione italiana (tipo la Baia)?

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  5. Ciao Emigrante, mi ha incuriosito molto leggere i tuoi post. Sono nata negli US e a 6 anni la mia famiglia mi ha portata in Italia. Ora che sono un pochettino più "grande" vorrei tanto poter almeno provare a vivere là dove sono nata e non qui dove mi hanno portata. Comincio a informarmi per il lavoro per me ed il mio futuro marito, i costi per un trasferimento, le procedure..c'è tanto a cui pensare, eppure questo sogno che custodisco in fondo al cuore è talmente grande da darmi tutta la forza necessaria per cercare di organizzarmi, organizzarci..e provare ad entrare in un nuovo "quadro"..augurami in bocca al lupo tu ce ce l'hai fatta..magari un giorno ti riscriverò da lì..collegandomi a questo forum. Tu intanto, se puoi..continua a raccontarci com'è vivere lì da italiano emigrato, con tutte le difficoltà ma anche tutte le cose positive che quella grande nazione sa offrire.
    A presto..
    E.C.

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  6. Magari in Italia non eri abbastanza benestante da permetterti visite private o stanze enormi private (come al san raffaele). Comunque in Italia non ho mai visto gente trattata male, forse solo quelli "lei non sa chi sono io". Se fai l'assicurazione in Italia te li passano anche qui medicine, occhiali, dentista...tante aziende offrono l'assicurazione gratuita. In America, invece, chi non ha un lavoro si arrangia e chi si ammala seriamente prima o.poi perde lavoro e assicurazione. Inneggiare un servizio sanitario del genere è alquanto immaturo (da persona che guarda solo il suo orticello)

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