lunedì 13 febbraio 2012

Vado e mi apro una start up in Silicon Valley

Infoiati da articoli di giornali faciloni e male informati, stretti tra la crisi ed il desiderio di diventare incredibilmente ricchi, il nuovo sogno italico e' fondare una start up in Silicon Valley.
Una volta era la fabbrichetta in Brianza, ora megalomani progetti di rifare google (un tizio che millanta di aver inventato google l'altra settimana).
E naturalmente a chi scrivono molti degli aspiranti startappisti? Avete indovinato, all' Emigrante!
Non passa giorno che non riceva una email del tipo "ho un'idea che puo' cambiare il mondo ma in Italia non mi finanziano, e vorrei venire in Silicon Valley". Al che io chioso mentalmente " eccolo, a te aspettano".
Io di solito, se rispondo, lo faccio sinteticamente dato che detesto perdere tempo. O meglio se devo perdere tempo decido io come.
Allora fatemi scrivere una mini guida per lo startappista che voglia dall'Italia trovare fortuna nella valley.
1. l'idea non basta
Se avete un'idea nel cassetto non serve a nulla. Se e' tanto buona realizzatela. Non occorre essere in Silicon Valley per affittare un server nel cloud.

2. Skin in the game
Se non ci investite voi, perche' dovrebbero farlo degli investitori?
Sfruttate il cloud, vendetevi la macchina o la casa, ma implementate l'idea. Partite su un modello interamente Opex. Meglio se vi licenziate e ci lavorate full time. Questo dimostra agli investitori che ci credete.

3. sviluppate globalmente
Pensate globale. Tutta la documentazione, l'interfaccia, le presentazioni vanno preparate in inglese. Se vi servono ingegneri con i baffi li trovate per 20 dollari l'ora off shore.

4. il 90% va agli investitori
Se l'idea e' buona e trovate un paio di milioni di investimento, stimate che solo il 10% della vostra creatura sara' vostra.

5. trovatevi uno che vi conceda udienza presso gli angeli
Vi serve qualcuno di credibile che vi apra le porte degli investitori (detti angeli).

Tutto chiaro?
Voster semper Voster

24 commenti:

  1. io l'idea non ce l'ho, e lo startup mi suona come un rutto stellare.
    Ma se mai mi servira' qualcuno che mi conceda udienza presso gli angeli sappi che sara' a te che sfrancichero' i marroni, che gia' con la storia della mosca e del water io a te ti ho messo nell'Olimpo da un pezzo.

    Alice startuppatrice

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    1. Alice, tu trova un'idea e ti apro le porte del paradiso.

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    2. Ciao, mi chiamo Davide ho un'ottima idea di startup che sto portando avanti, sono pronto a partire senza problemi se necessario. Sarei molto felice se ti andrebbe di darmi una mano o anche semplicemente qualche consiglio! decarlodavider@gmail.com
      Grazie in anticipo e ti ringrazio anche per le preziose informazioni del blog!
      Davide

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  2. Ottima guida "Start Up for dummies";
    mi permetto una riflessione che scaturisce dal punto 3 : se off shore (immagino India) si trovano ottimi ingegneri per 20$/h quanto ci resta da vivere ?
    Emigrante ti andrebbe di fare un post su come possono gli USA affrontare e possibilmente vincere la sfida della competizione globale ? escluderei dall'analisi l'Europa in quanto eventuali provvedimenti da parte del vecchio continente verrebbero adottati solo dopo almeno altri 2-3 mutamenti epocali dell'economia globale.

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    1. Per 20 dollari l'ora trovi ingegneri lituani veramente bravi. Non geniali, ma ottimi per prototipi e demo.
      Una vol lo scrivo come gli americani stanno vincendo la competzioe globale.

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  3. hahaha all'inizio parli di volunia? Sembra un sito anni '90...

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  4. Proprio in questi giorni sto valutando di scendere in campo ( e forza bona lalalalalalalla)in California.
    La mia idea però non sarebbe quella di startappare con una nuova idea, ma bensì di rilevare un'azienda italiana e trasferirla li da voi. Resta da decidere se a San Diego (dove la mia first sciura gradirebbe assai per via delle temperature)o dalle tue parti.
    La cosa tragica è che la mia mente non riesce ad accettare che la cosa è più che impossibile e quindi la sto sognando per davvero.
    A proposito, io non ho un dollaro...

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    1. A questopunto sono curioso di 'sto progetto a costo zero!

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    2. Dunque caro Emigrante, questo mi farà entrare di diritto nella classificazione della categoria "sognatore" che avevi stilato qualche tempo fa.
      Si tratterebbe di rilevare un marchio di un'azienda italiana nella quale il mio futuro socio è attualmente direttore di produzione (non a costo zero però) e di spostare l'zienda li da voi.
      Intanto però stiamo valutando se fare il passo o no.
      Poi dato che sono un sognatore, l'idea sarebbe, volendocene andare dall'Italia entrambi di spostarla all'estero.
      Ma mi rendo conto che non è come dirlo.
      Quindi per il momento siamo nel fantascientifico.
      Purtroppo facendo l'agente di commercio nessuno mi offrirà mai l'opportunità di un lavoro negli Usa e allora l'unica speranza sarebbe quella di crearsi da soli qualcosa...

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  5. Posso permettermi di aggiungere un punto 6?

    6. Curate il contenitore, non solo il contenuto
    Ebbene si, è il mio campo di studi e sono di parte, ma c'è una caratteristica fondamentale che ogni progetto, start-uppabile o meno, deve avere: AFFORDANCE. L'idea deve avere appeal, deve sedurre. Lo dice la parola stessa: una BELLA idea. Il cliente ci piace vedere un lavoro completo. Come disse il buon Ludwig Mies Van Der Rohe: "GOD IS IN DETAIL". E, per pietà, non fatelo fare a vostro nipote/cugino/fratello "bravo con il computer". C'è gente che studia anni per fare "quelle robe li di grafica".
    Agente W.

    PS: come sempre ringrazio il caro E. per lo spazio e la visibilità che concede alle mie parole da studentello desideroso di seminare Design nella 'tuttosommato' fertile terra italica. ;)

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  6. secondo me negli italiani è diffusa la strana idea che l'america è una sorta di paradiso e sei hai un idea e vieni qui toc di colpo diventi milionario.

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    1. E' innegabile che e' sempre una terra di opportunita..

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  7. Chissà quando l'italico smetterà di pensare come dice MJ. E' davvero difficile. Sentiamo sempre solo racconti come quelli di Emigrante, che tutto è andato bene. Vediamo sempre solo film perfetti e leggiamo di Madonna, piuttosto che di Fratelli La Bufala. Ma quanta gente è tornata indietro, quanta gente avrà sofferto e, magari, fatto la fame......Certo che passare da turista e pensare che l'America è un posto come tanti altri, è difficile. Il senso di "civiltà" che trasmettono gli states è forviante. Dopo che hai vissuto per "poco" gli americani, ti viene solo voglia di pensare che stanno meglio di noi. Beh.....io ho sentito dei racconti da persone, a me molto vicine, che mi hanno smontato parecchio degli "americani". A detta di queste persone, pare che siano persone parecchio fredde. Forse è proprio per questo che "il bel paese" li affascina. Allora lasciamo l'america agli americani e, se qualcuno ha davvero una bella idea di start up che si venda la casa! "Giuuanin lamera" mica è andato in america ad aprire la FIAT!!!

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    1. Difficile ckassificarli gli americani. Freddi e distant? Non lo so. Sicuramente dipende da classe sociale e livello di istruzione. Una volta ci scrivo.

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  8. Io penso che l'America sia vista come la terra promessa perchè non la conosciamo bene. Io amo gli States, appena posso vado in vacanza la, ma non so se riuscirei a viverci. Da tutista non ci si fa un'idea precisa di cosa voglia dire abitare in un posto visto con gli occhi della spensieratezza. Certo negli anni il sistema americano si è qualificato come uno dei migliori al mondo come organizzazione, ma è pur vero che la crisi attanaglia tutti loro inclusi. Sarò disilluso, ma partire per cercare l'Eldorado è un po' come mettere la testa sotto la sabbia. Si fugge dai problemi reali sperando che qualcuno da qualche parte e per qualche motivo assurdo ci appoggi e ci faccia diventare ricchi. Un po' come giocare al super Enalotto con gli ultimi soldi del mese.
    Io ho 35 anni sono "giovane" ma non so se avrei il coraggio di lasciare la mie certezze per provare a vivere altrove. Beh forse perchè io delle certezze ce le ho.....

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    1. Non e' la terra prmessa ma di certo non e' angusta e senza orizzonti cme l'Italia. Qui ancora sognare e' possibile, legittimo ed apprezzabile. E la Silin Valley e' come il ribascimento italiano solo che invece chearte faccamo Software. C iricorderanno in futuro.

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  9. condivido!

    se l'idea é buona e non necessita di fondi iniziali esagerati può funzionare anche in italia.

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  10. Mi rivolgo a FB e Bodyhi:il post era più scherzoso che altro, anche se non del tutto. Ognuno di noi pensa all'America in modo diverso.
    Io personalmente non credo affatto che sia l'eldorado. So che anche di la ci sono problemi e non pochi. So che ci sono contraddizioni superiori a quelle della nostra società. Ma c'è dentro di me un bisogno atavico di cambiamento che alla tenera età di 42 anni e con un figlio di 11 mesi mi fa sognare l'America.
    Forse perchè come dice l'emigrante noi merdionali (e io lo sono per metà) abbiamo l'emigrazione nel dna.
    Forse perchè la mia amata Milano offre tantissimo da alcuni punti di vista, ma da altri invece no. Dal punto di vista della natura direi che è messa davvero male.
    E poi per finire, non riesco più a sopportare la maleducazione di troppi italiani.
    Fra Usa e Canada ho trascorso in due anni differenti solo poco più di un mese, ma mi è parso che ci fosse un senso civico di un altro pianeta rispetto al nostro.
    Comunque sia, il sogno Americano per me esiste ancora e continuerà ad esistere.

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  11. il bona, anche il mio post era tragicomico :-) . Anche a me gli States piacciono da morire, ma penso che se andassi a vivere la rimarrei deluso. Ho troppe aspettative che so che non possono essere reali.
    Cmq o in Luglio o in Agosto quest'anno vado :-)

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