venerdì 18 maggio 2012

Quin sabe?

La mia mente e' ora piena di relitti di pensieri complessi sfilacciati. Vagano galleggianti alla deriva nel mio liquore cerebrale. E febbrilmente medito e scrivo definendo la visione che ci guidera' fino al 2014 ed oltre, concentrandomi nell'identificare il 20% delle questioni che determinano l'80% del risultato.
Ma questo silenzio nel cuore della notte mi mette pace. E non so perche' un'incredibile nostalgia dei tempi cubani mi assale e si insinua tra la mente e lo sterno. Ed allora ricordo un piccolo localino con un porticato, pareti scolorite color pastello coloniale ed un orchestrina che suona una musica ripetitiva e struggente. Un tizio ascolta attento la musica, sudato e dal distinto sentore di ron " di categoria". Qualcuno al tavolo beve una bibita al malto, gli cita a memoria una poesia sull'amicizia di Jose Marti. E lui si rompe i coglioni perche' gli e' sempre mancata la sensibilita' per la poesia. Quindi si alza e va a pisciare.
Ora basta, sono stanco, non scrivero' piu.
Voster semper Voster

2 commenti:

  1. Pure io ho nostalgia di quei tempi, anche se non ci sono mai stata, a Cuba.
    Questo tuo post é proprio evocativo.

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  2. Ti volevo salutare live, ma Google Talk non funziona :/ ciau Emigrans

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