L'uomo pensava di essersi svegliato, vedendo il pavimento sporco e polveroso. Gli doleva ogni parte del corpo e percepiva una spiacevole sensazione di unto per tutto il corpo. Si passo' la mano nei capelli, ed una sostanza nera ed appiccicaticcia gli rimase incollata alle mani. Grasso per macchine. Schifoso grasso lubrificante per macchine industriali.
Ma non fu quello a farlo trasalire. Non aveva più capelli Lo avevano completamente rasato a zero.
Ci mise un po' a ricordare le regole di quello strano universo, ma infine si mise in piedi, sputò a terra e bestemmiò.
La fabbrica era in fermento, lastre di metallo viaggiavano spedite sui rulli, verso presse che con l'enorme pressione preformavano sagome di oggetti familiari.
Uomini dallo sguardo assente compivano metodici ed incomprensibili gesti che sembravano alimentare la vita della fabbrica.
Senza sapere nemmeno bene perchè si avvicino alla pressa numero due e ne azionò il meccanismo di arresto. Prese dalla postazione dell'operatore un bricco che conteneva dell'olio lubrificante e se lo versò sulla nuca.
Mise la testa esattamente sotto la pressa ed azionò, senza poterla vedere, la leva che ne comandava l'abbassamento.
Un attimo prima che la pressa si abbattesse sul suo cranio, percepì distintamente le gocce di lubrificante formare una ragnatela umida sul collo.
Poi si svegliò, si asciugò i capelli e bestemmiò.
Ancora quel sogno, ogni notte uguale
Voster semper Voster
venerdì 29 agosto 2008
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alla faccia dell'incubo. ma teeee, negli iunaitid steits of america, cosa fumi? ;-)
RispondiEliminaquoto digito (aggiungerei "bevi") e rilancio con un'immagine letteraria: La Strafkolonie (colonia penale) di Kafka...
RispondiEliminaFabio, questo mi costringe a leggere "colonia penale".
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