Le uniche cose se le chiedono vicendevolmente quando si incontrano su quella panchina.
'E dimmi, ci sei mai stato a New York?' chiede il vecchio che non si è mai mosso dal suo paesino, se non per qualche pellegrinaggio della parrocchia a 15 Euro tutto incluso.
L'altro è come assente, rapito dalle note delle prime 16 misure di Harlem Nocturne che si sono insinuate nella sua mente a tradimento. E ricorda Manhattan, l'impossibile traffico stradale e la frenesia dei suoi maleducatii pedoni sempre impegnati apparentemente ad andare da qualche parte di urgente ed importante. Ed i piccoli caffè che preparano deliziosi begels al salmone.
E lo scintillare delle sue notti, con tutte le luci del mondo a Times Square ad illuminare i tanti turisti, e lasciare in penombra gli amanti o chi si gode la città.
Si costringe ad interrompere i ricordi, ed esclama 'sì, ci sono stato, ma era tanto tempo fa. Ricordo la Statua della Libertà. È più verde che in TV'.
Detto questo, il vecchio si alza e va via senza salutare.
Si ferma un solo attimo per sputare a terra ed aggiustarsi con un gesto osceno il cavallo dei pantaloni.
Voster semper Voster
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