venerdì 1 febbraio 2013

J'accuse

Avete aperto le porte a legioni di studenti per lauree inutili o  improduttive , come Giurisprudenza, Scienze Politiche, Lettere e Filosofia, Economia e Commercio.
Quando sono usciti dall'universita' li avete "flessibilizzati", sottopagati, marginalizzati e  precarizzati.
Avete fatto dell'Universita' italiana un'accozzaglia di tromboni super pagati, chiamati professori,  con nessuna voglia di fare ricerca ne' di insegnare. E li avete messi in esamifici,  dotati di laboratori  e strutture comiche, che non hanno alcun  prestigio internazionale. Non ci avete investito nulla, se non per pagare  stipendi per lo piu' improduttivi.
Avete reso la ricerca unversitaria una barzelletta, con dottorandi che fanno ricerche astruse ed assolutamente inutili, buone al piu' per qualche pubblicazione di nessunissimo peso scientifico, oltreche' riempirsi  la bocca e dare lavoro a precari di nessuna speranza.
Ed oggi vi  soprendete che le immatricolazioni negli atenei italiani degli ultimi 4 anni siano crollate di 50 Mila unita'.
Che non e' un male assoluto,  se vi saranno 50 Mila aspiranti avvocati e scienziati della politica o commercialisti in meno.
Ma che e' un dramma per il Paese se significa che vi saranno 50 mila Ingegneri, fisici, biologi,  matematici, o chimici, in meno.
E' come se in Italia non verranno mai create o spariranno, nei prossimi  quattro anni,  per mancanza di  competenze scientifiche:
Google  31000 Dipendenti
Twitter 1000 Dipendenti
Facebook  4000
Genentech 10000


Voster semper Voster

22 commenti:

  1. cioe', o famo gli ingegneri o non servimo a un cazzo.


    valescrive

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    1. No! Si può essere anche fisici, matematici, biologi o chimici: l'importante è che si sappia fare qualcosa che interessa alle aziende...

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    2. No, le preparazioni umanistiche servono (e sono belle) come i dottori in legge ma sono in eccesso, ce ne sono troppi... Mentre dai dati ISTAT evince che, specialmente da noi, mancano laureati in facoltà scientifiche di rilievo rispetto le medie estere.

      Gli ingegneri checché se ne dica servono e risolvono i problemi; i laureati in biotecnologie servono, specialmente in Italia, perché le biotecnologie le stiamo snobbando un po' troppo, ma sono il futuro. Se ci si lamenta per la decadenza di un paese (ammesso che lo si faccia).. Si deve capire cos'è importante e cos'è necessario. Non si può fermare il Progresso. Altrimenti ci dobbiamo accontentare di quello che si ha.

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    3. Diciamo che una societa' prima deve poterselo permettere di mantenere legioni di "intellettuali'. Questo non e' il caso dell'Italia

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  2. Ciao Emigrante,

    Condivido con te tutta l'analisi.

    Spero, che quei 50.000 in meno, fossero i 50.000 caproni che ogni anno affollano le facoltà umanistiche e scientifiche.

    E poi, forse la Genetech non creerà 10000 posti in italia, ma La Roche sarebbe (o sarebbe stata) una grande risorsa, specialmente se ti offrono di andare in svizzera! Dopodiché l'ultimo in Italia spegnerà la luce! :-)


    Ciao!

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    1. Il guaio e' che temo vi sia stata anche una forte riduzione di iscrizioni nelle facolta' scientifiche.

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  3. ma io voglio dire. da PhD in matematica. ricercatrice in modelli biofisici di reti neurali. che razza di atteggiamento e' questo, fare i conti della serva nelle facolta' che per il tuo lavoro, il tuo orizzonte di interesse, sono poco produttive. ma insomma. ma ti pare che con la situazione politica italiana dei buoni laureati in scienze politiche non ci servano? in giurisprudenza? certo che servono ingegneri e scienziati. ci vogliono gli architetti, i medici e i filosofi e i teologi! un paese va in rovina proprio perche' non si rispetta la preparazione e la cultura. in tutti i campi dell'intelletto.
    gli atenei sono esamifici, certo. ce ne sono. e capisco li si disprezzi. hai mai lavorato in un'universita' americana? no? perche' io si. sono esamifici altrettanto, solo con un business plan disegnato meglio e alcune con la ricerca che funziona.
    e non si stupiscono, quelli che lavorano nelle universita' italiane. tutt'al piu' si stupisce qualcuno che scrive su Repubblica on line et similia. tra quelli che ci lavorano molti si spaccano la schiena a tenerle in piedi con budget da insulti, lavorano per grazia ricevuta e portano a casa molti piu' grant di quanto sembri, considerato lo status quo. la gestione e' stata povera, si deve fare meglio, questo si. c'e' chi deve essere cacciato, certo. colpevolizzare e insultare tutti mi pare proprio grossolano, impreciso e superficiale.

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    1. Sara' pure grossolano, impreciso e superficiale, ma la mia analisi e'chiara. E non un tantino confusa e retorica come il tuo commento. Diciamo che come Phd in matematica l'algebra formale non e' il tuo forte.

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  4. Ben detto!

    Per curiosità, qual è il tuo background universitario?

    Buona vita californiana.

    Saluti da un laureando in matematica.

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    1. Sono ingegnere ed ho un master in BA

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    2. Haaa ... allora si capisce tutto ... se è vero anche solo la metà di quello che si dice degli ingegneri ...
      Dicono che siano come il pesce: buono tutto escluso la testa.

      Con cordialità.

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    3. Deve essere una battuta che dicono nel bar dove bevi di solito, giacche' io non l'ho mai sentita questa.

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  5. Carissimo emigrante,
    noto nelle sue parole un velo di ignoranza, mi permetto di difendere la cattegoria dei laureati in economia:
    uno dei più grossi problemi della sanità italiana e la cattiva gestione dei fondi degli ospedali che casualmente sono gestiti da medici o INGEGNERI, si proprio così ingegneri! che credendosi onnipotenti pensano di poter gestire l'economia di un ospedale, detto tra noi, l'economia che studiano gli ingegneri può essere impartita anche a dei bambini di 8-10 per quanto banale e stupida.Non mi venga dire che la colpa è dei commercialisti degli ospedali perchè loro fanno i conti in base ai dati che vengono consegnati loro. Esiste una bellisima specialistica chiamata ECOMOMIA della SANITA', sicuramente non vi è il bisogno di spiegare l'utilità di questa.Ovviamente questo è solo un esempio delle immense porte che si possono aprire dinnanzi ad un "inutile" laueato in economia.Il problema (in italia ovviamente) è che non vengono sfruttate le capacità e le conoscenze nel giusto modo, è inutile mettere un laureato in filosofia a fare il dirigente di un'azienda o un lauretato in economia a costruire case (esempio la politica).Lei che sicuramente di economia conosce ben poco, non immagina minimamente l'immensità di un sistema macroeconomico come può essere quello di uno stato, non immagina minimamente la complessità e gli studi che ci sono ( o meglio che ci dovrebbero essere) dietro una politica economica sia essa di tipo espansiva o restrittiva, non immagina nemmeno quanto sia difficile gestire un'azienda ( ricordo che la maggior parte delle aziende che falliscono in italia sono gestite da imprenditori quasi improvvisati che non hanno basi economiche aziendali).Mi permetta di mettere in discussione anche i migliaia posti di lavoro che offrono società come facebook e twitter: scindiamo una società che offre servizi utili alla popolazione da società che offrono servizi stupidi come facebook e twitter, il futuro non sono quest'ultime, ma società in grado di offrire REALI servizi alle persone favorendo alla diminuzione del tasso di disoccupazione. Quindi le suggerisco di fare l'ingegnere e di criticare l'operato dei suoi colleghi e di lasciare l'economia agli economisti ( il cui operato è opinabile) poichè di ignoranti e di persone che parlano senza sapere nulla ne è pieno il mondo.

    Saluti
    Enrico 21 anni.

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  6. Secondo me il senso del post si può confondere, perchè "sbagli" la premessa ma poi fai bene lo svolgimento: l'errore è nei corsi astrusi, nei dottorati sulla "Filologia del culo delle scimmie", non delle discipline in sè.
    Voglio dire prova a vedere il numero di corsi undergraduate di Berkeley, c'è di tutto, non credo che un corso in "Egyptian" sia produttivo. Ma evidentemente in USA esiste un mercato del lavoro capace di assorbire una preparazione del genere. Diciamo che forse mentre da noi un graduate considera il proprio percorso accademico completato, un graduate americano vuole spessp "super-specializzarsi" con un Master in qualche disciplina.
    I ragazzi non si segnano più in università perché un perito ha più possibilità di trovare lavoro a 19 anni, perché la disoccupazione giovanile sta raggiungendo vette incredibili e forse è meglio cercarsi qualcosa subito che aspettare di avere 25 anni.
    E anche in questo caso va detto che per ovviare a questo problema, invece di snellire i corsi e legarli di più alla pratica e al mondo del lavoro (un ingegnere edile da noi non vede un cantiere se non, forse, a fine corso di studi), si è preferito creare lauree triennali che non servono a niente, perché se non progettate bene non approfondiscono niente. Allora effettivamente meglio una struttura simile a quella americana, dove con un semplice B.A. sei uno dei tanti ma hai comunque una preparazione decente e non ti vengono preclusi Master o simili (in Italia ci sono Master di primo o secondo livello ad esempio). Il problema è che in Italia spaccarsi il culo non è remunerativo: ho un amico ingegnere edile e uno architetto che guadagnano spiccioli e lavorano 50/60 ore la settimana per Studi Associati e simili che sfruttano questa anomalia alla grande.

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  7. Io sono laureato in Ingegneria elettronica indirizzo Biomedica. Purtroppo in italia di ricerca non se ne fà e, se vuoi lavorare nella biomedica, vendi o vendi... ma non crei nulla. Ma almeno, essendo laureato in Ingegneria, ho potuto lavorare in mille altre areee... cosa che un avvocato/filosofo non avrebbe potuto fare..

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  8. La facoltà di Ingegneria Gestionale insegna economia e molte altre materie che alla bocconi si sognano... attenzione a non classificare gli Ingegneri come tutti uguali..

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  9. Wow. Che analisi. La condivido. In pieno.

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  10. il problema principale a mio avviso, più che l'esistenza di facoltà cosiddette inutili è la mancanza di poli universitari di assoluta eccellenza. C'è la bocconi per l'economia, ma non comunque non regge il confronto con LSE, la warwick, la Cass e altre università europee. Riguardo altre facoltà c'è solo la normale e la sant'anna di Pisa , ma accolgono solo poche decine di studenti ogni anno e comunque si appoggiano all'università statale di pisa
    il punto è che anche nelle università dell'ivy league si studiano legge, scienze politiche, filosofia, economia , ma il livello di insegnamento è immensamente superiore e ti permette di svolgere anche lavori non strettamente correlati al tuo major.

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  11. Forse qualcuno può giudicare la tua analisi superficiale, ma il problema vero è che andrebbe approfondita e ciò comporterebbe troppo tempo e troppe parole. Sono d'accordo con te, ma...
    Ho una figlia laureata in ingegneria delle telecomunicazionì al Politecnico di Milano: lavora come informatica per una multinazionale con sede in Francia, lavoro che detesta, ovvio. L' altra figlia è laureata nella stessa università in Design e al momento sta studiando negli USA con la ferma intenzione di fermarsi a lavorare lì. Ha fatto corsi di specializzazione, ha studiato russo: non ha trovato nemmeno un lavoro da commessa. Vedi l'Italia è un paese con grossi problemi, radicati da troppo tempo, sono d'accordo che certi studi non ti offrono nulla, ma altri non ti offrono molto, a meno che....
    E qui mi fermo e chiedo scusa per essere stata troppo prolissa, ma oggi dobbiamo fare i conti con una realtà italiana che lascia pochissime speranze ai comuni mortali.

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