Questa e' una guida di Vienna che non serve ad una mazza, opinabilissima, incompleta e composta da informazioni ritrovate nella mia capoccia alle 5 del mattino di un Sabato californiano (NDA Questa premessa vuol forse dire che sto diventando moderato nello scrivere? Ma nemmeno per sogno)
Vienna e' una citta' che appare sospesa tra un passato grandioso ed una modernita' confortevole ma ininfluente. Girandola la citta' sembra non risentire della crisi, e non e' difficile trovare cantieri che costruiscono avveniristici e grandiosi grattacieli in vetrocemento.
La citta' e' ordinata, per nulla invasa dagli extracomunitari, inesistenti nel centro i magherebini e senegalesi che invece improvvisano suk straccioni nelle piazze storiche italiane. Anzi i pochi extracomunitari che ho incrociato sembrano ben inseriti e con un lavoro.
E' decisamente una citta' monoculturale dove la diversita' e' affidata al numero impressionante di ristoranti, pizzerie e gelaterie italiane. E' uno dei pochi posti al mondo civili in cui e' ancora concesso fumare nei bar, alberghi e ristoranti. Anzi sembra andare di gran moda nei posti dell'acchiappo, dove e' facile trovare tizi e tizie che si accendono sigarette senza aspirarne poi il fumo! Insomma fumatori dilettanti (tsk tsk) che si "sparano la posa". Preparatevi quindi a puzzare dopo l'happy hour come un portuale ottocentesco che si sia attardato in una osteria dello scorso secolo.
A Vienna si mangia da schifo, mi ricorda la Germania degli anni '80. Ovunque negli alberghi (ma anche negli sparuti commenti su Yelp) vi indicheranno ristoranti storici dove si serve Schnitzel da almeno tremila anni (secondo loro), una specie di cotoletta sottile preparata nemmeno malissimo.
L'altra gloria della cucina locale e' il bollito misto, composto per lo piu' da carne mediocre lessata alla vigliacca come viene viene e servito con leziose salsine non certo memorabili.
I camerieri di questi posti si bulleranno poi dei loro vini locali, spesso contenuti in bottiglie chiuse con il tappo metallico a vite (si anche i i rossi). Davanti a queste offerte assumerete invariabilmente l'espressione buonselvaggiograziosoiltuoprodottolocale che si deve a prodotti amatoriali a qualsiasi latitudine. E poi naturalmente ordinerete una birra, magari anche al limone.
Insomma Vienna e' bella ma non sa di un fava, merita due giorni da turista che e' bene visitare con appositi indumenti smokeproof (esistono?) che abbiano tasche segrete per trasportare buoni vini con tappi di sughero. E quando vi verra' voglia di un gelato recatevi con sicumera da Zanoni&Zanoni, una gelateria non lontana da StephenPlatz, dove ordinando la vostra coppa al cioccolato e pistacchio non presterete troppa attenzione all'inquietante verde smeraldo del pistacchio.
Voster semper Voster
PrestoLaGuidaDiDublino Emigrante
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Cioccolato e pistacchio, i gusti che scelgo io quando mangio il gelato (non spessissimo). Col pistacchio verde smeraldo avrei non pochi problemi, però.
RispondiEliminaInsomma, avevo indovinato anche se non ci sono mai stata, che Vienna non sa di una fava :)
Hai dimenticato i bei musei e la sacher-torte... :)
RispondiEliminaBel post. Mi hai fatta ridere.
RispondiElimina